SKU: BT.PMC1761
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ISBN 9790215305687. 9 x 12 inches.
La scelta di questo strumento come uno dei mezzi di conoscenza del linguaggio musicale (meglio sarebbe dire la sua riconferma, dato l’utilizzo assai frequente in molte scuole italiane), ha ragioni semplici e perciò tanto più convincenti: innanzi tutto il basso costo e un ingombro ed un peso minimi; in secondo luogo la facile comprensione e messa in pratica della tecnica d’uso oltre alla sua secolare tradizione ricca anche di repertorio originale; infine la possibilità dello strumento di costituire un valido sostegno all’intonazione e all’emissione vocale.Per queste ragioni il testo presenta un breve itinerario, indispensabile al bambino per procedere con la lettura intonata e la tecnica strumentale.Questo quaderno comprende un percorso graduale di avviamento allo strumento utilizzando il linguaggio tradizionale. Il lavoro qui raccolto ha come presupposto la consapevolezza di aver tralasciato quegli ambiti di espressione che non si avvalgono dei codici tradizionali, vale a dire quelle esperienze che presumono l’utilizzo e la conoscenza di repertori che si allontanano dal linguaggio tonale e che si esprimono attraverso altre grafie di codifica. In questa direzione il volume avrebbe avuto tutt’altra impostazione e, pur ribadendo l’importanza di un approfondimento dei terreni musicali meno battuti e della loro esplicitazione anche attraverso uno strumento forse poco flessibile ad esperienze di questo tipo (almeno per i principianti) come il flauto dolce, si è ritenuto di mettere a disposizione un itinerario strumentale che ha dalla sua una validità consolidata nel tempo.Il repertorio, certamente non esaustivo, ha avuto come criteri di scelta quegli ambiti geografici e temporali che più hanno messo in evidenza le caratteristiche dello strumento. È per questo motivo che per i brani d’autore si è privilegiato l’ambito rinascimentale e barocco e per ciò che riguarda la provenienza geografica ci si è rivolti verso quelle tradizioni che hanno fatto del flauto uno strumento protagonista.Per ciò che riguarda i brani d’insieme, ci preme sottolineare che le indicazioni degli strumenti non sono vincolanti poiché a tutti è nota la proverbiale carenza di attrezzature nelle scuole che impedisce l’utilizzo di diversi organici. Ogni insegnante si adatti quindi alle risorse che la scuola fornisce. Inoltre, le brevi strumentazioni dei brani proposti sono da considerarsi solo un supporto di completezza qualora si intenda dare forma più compiuta all’esecuzione. Il percorso, pertanto, può proseguire anche con la semplice esecuzione dei brani al flauto dolce senza il corredo delle elaborazioni per un organico più ampio.Relativamente agli equilibri sonori e timbrici tra le parti, ogni insegnante li adatti in base al numero degli allievi delle proprie classi e degli strumenti disponibili. In linea generale è bene ricordare che, in fase esecutiva, una sufficiente intensità sonora si ottiene con almeno 5-6 flauti dolci, ma se il registro sale all’acuto possono essere sufficienti anche la metà. Un’utile strategia di lavoro può essere quella di decidere insieme agli allievi le possibilità di distribuzione numerica degli strumenti. Sostegno sempre indispensabile all’insegnante è uno strumento armonico (chitarra o pianoforte) utilizzato per accompagnare e sostenere le esecuzioni.I brani qui raccolti serviranno di collegamento e supporto alle attività di esercitazione ritmica, melodica, armonica, vocale, di ascolto e di analisi delle forme, tutti temi approfonditi dagli altri quaderni della collana.
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ISBN 9790200100648. UPC: 073999291940. 6.0x9.0x0.1 inches.
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English-German-French-Dutch.
Between 1905 and 1934, Gustav Holst was Director of Music at St Paul’s Girls School in Brook Green, London. St Paul’s Suite, written for the school’s string orchestra, was premiered there in 1913 and consists of four movements: an energetic Jig in 6/8 and 9/8, Ostinato, based on a simple 4-note theme, Intermezzo, an energetic and rhythmic dance and Finale, adapted from the Second Suite in F in which Holst brilliantly combines The Dargason and The English Dancing Master, with the traditional melody, Greensleeves.Tussen 1905 en 1934 was Gustav Holst hoofddocent muziek aan de St Paul’s Girls School in Brook Green, Londen. St. Paul’s Suite, geschreven voor het strijkorkest van de school, werd in 1913 in première gebracht. Het werk bestaat uit vier delen: een energieke Jig in 6/8 en 9/8; een Ostinato, gebaseerd op en simpel motief van vier noten; een levendig, ritmische dans in het Intermezzo; en de Finale, een bewerking van de Second Suite in F, waarin Holst op briljante wijze The Dargason uit The English Dancing Master combineert met de traditionele melodie Greensleeves.Gustav Holst war von 1905 bis 1934 Musikdirektor an der St Paul’s Girls’ School in Brook Green/London. Er hat die St Paul’s Suite für das Streichorchester der Schule komponiert, und sie wurde dort 1913 uraufgeführt. Die Suite besteht aus vier Sätzen: einer schwungvollen Jig im 6/8- und 9/8-Takt, dem Ostinato, das auf einem aus vier Noten bestehenden Thema basiert, dem Intermezzo, einem schwungvollen, rhythmischen Tanz, und dem Finale, das aus der Second Suite in F übernommen wurde und in dem Holst auf meisterhafte Weise The Dargason aus der Sammlung The English Dancing Master mit der traditionellen MelodieGreensleeves kombiniert. Gustav Holst était directeur de musique de 1905 et 1934 la St Paul’s Girls’ School Brook Green, Londres. La St Paul’s Suite, une composition pour l’orchestre cordes de l’école, y connut sa première en 1913 et comprend quatre mouvements : une Jig énergique en 6/8 et 9/8, Ostinato, basé sur un thème simple de quatre notes, Intermezzo, une danse dynamique et rythmique, et Finale, adapté de la Second Suite in F dans laquelle Holst combine avec brio The Dargason, tiré du English Dancing Master, avec la mélodie traditionnelle, Greensleeves.Tra il 1905 e il 1934 Gustav Holst fu direttore musicale della scuola femminile di St Paul a Brook Green Londra. Qui la St Paul’s Suite, scritta per l’orchestra d’archi scolastica, fu eseguita in prima esecuzione nel 1913. Essa si compone di 4 movimenti: una Giga energica in 6/8 e 9/8, un Ostinato basato su un semplice tema di quattro note, un Intermezzo, danza vivace e ritmica e un Finale, adattamento dalla Seconda Suite in Fa nella quale Holst combina brillantemente The Dargason e The English Dancing Master con la tradizionale melodia Greensleeves.
SKU: BO.B.3340
ISBN 9788480207591.
English comments: My dedication to the string instruments has been a constant throughout my compositional career and I knew that sooner or later the time would come to compose a concerto for violin and orchestra. That moment came in the autumn of 2002 and after ten months of uninterrupted work I finished it in August of 2003. It is a work structured similarly to the traditional concertos. An important impetus for the elaboration of my concerto was due to the ill-fated violinist Ginette Neveu. Her version of Sibelius' Concerto has always stayed with me. For this reason the first movement, Moderato-Allegro, begins with a contemplative atmosphere similar to that of Sibelius' Concerto in which the principal thematic ideas appear tentatively. These ideas, two rhythmic and two melodic, are reaffirmed through a broad development that culminates in an orchestral fullness. A calm, mysterious passage recalls the introduction and after becoming blurred, three bars burst in leading to the rapid section of the movement. Soloist and orchestra engage in a dialectic struggle of a dramatic nature. The agitation subsides leaving only a tranquil and suggestive clarinet phrase. This will be taken up by the soloist who leads up to the movement's most dramatic moment playing an accelerating triplet figure supported by an orchestral pedal in crescendo. From here the soloist's cadenza emerges beginning with soft double notes. It finishes with an ascending progression and the soloist settles into the high register to elicit the orchestra's intervention in a soft and transfigured atmosphere. Once internalised the second movement, Adagio poco sostenuto e leggero begins. It has a solemn character and opens with two trumpet calls answered by the violoncellos and the contrabasses. The violin soloist introduces and plays two nostalgic themes, the first in the low register and the second, more extensive, in the middle register. The soft and delicate Misterioso e leggero begins with the violin singing on high. The rhythm of the constant quaver figures gradually accelerates until the soloist provokes a dramatic full orchestra as in a cadenza. Once again, the Calmo, in which the soloist with less and less orchestral attire serenely bids farewell. A rising series of double stops by the soloist serves to initiate the Finale-Scherzo. In 6/8 rhythm and with the character of a rondo it carries us along in a carefree, virtuosic ambiance. The principal motives, brief and concise, emerge from the happy, playful theme presented by the soloist. With an intricate progression of rapid sixths in double stops it reaches a tense and somewhat combative moment. However this resolves itself in a diminuendo that the soloist peacefully takes up with the notes re-la to commence the cadenza. This culminates in a series of tied notes to reintroduce the principal theme. A moment of melodic suspension serves as a farewell before the brief and jovial final coda. --The authorComentarios del Espanol:A lo largo de mi carrera compositiva mi dedicacion a los instrumentos de cuerda ha sido constante y sabia que, tarde o temprano, llegaria el momento de componer un concierto para violin y orquesta. Este llego en otono de 2002 y, tras diez meses de trabajo ininterrumpido, lo termine en agosto de 2003. Se trata de una obra estructurada de manera similar a los conciertos tradicionales. Un importante impulso a la elaboracion de mi concierto lo debo al recuerdo de la malograda violinista Ginette Neveu. Su version del concierto de Sibelius ha permanecido siempre dentro de mi. Por ese motivo, el primer movimiento Moderato-Allegro se inicia con una atmosfera contemplativa cercana a la del mencionado Concierto, en la que aparecen cautamente las principales ideas tematicas. Con un amplio desarrollo se llega a un lleno orquestal en el que estas ideas -dos ritmicas y dos melodicas- quedan reafirmadas. Un pasaje calmo y misterioso rememora la introduccion. Tras desdibujarse, irrumpen tres compases que nos llevan a la parte rapida del movimiento. Solista y orquesta establecen un combate dialectico de caracter dramatico. La inquietud desaparece hasta una tranquila e insinuante frase del clarinete. Esta sera recogida por el solista, quien, a base de una figuracion de tresillos cada vez mas rapidos apoyada por un pedal de la orquesta in crescendo, conduce hacia el momento mas dramatico del movimiento. De aqui nace la cadenza del solista, que se incia con suaves notas dobles. Finaliza con una progresion ascendente y el solista se coloca en el registro agudo para llamar la intervencion de la orquesta dentro de una atmosfera suave y transfigurada. Interiorizado es el segundo movimiento Adagio poco sostenuto e leggero. Con dos llamadas de las trompas respondidas por los violonchelos y contrabajos inicia el Adagio de caracter grave. El violin solista introduce y canta dos temas nostalgicos. El primero en el registro grave y el segundo, mas amplio, en el medio. Inicia el Misterioso e leggero, de caracter suave y delicado. Con el violin cantando en agudo. La constante figuracion de corcheas acelerara poco a poco el ritmo hasta que el solista a modo de cadenza provocara un dramatico lleno orquestal. De nuevo el Calmo, donde el solista, cada vez con menos ropaje orquestal, se despide serenamente. Una subida de dobles cuerdas a cargo del solista sirve para iniciar el Finale-Scherzo. Este, en ritmo de 6/8 y con caracter de rondo, nos transporta en un clima virtuosistico y despreocupado. Del tema alegre y jugueton presentado por el solista nacen los principales motivos, breves y concisos. Con una intrincada sucesion de rapidas sextas en doble cuerda se llega a un momento crispado y algo combativo que, sin embargo, se resolvera en un diminuendo que el solista recoge apaciblemente con las notas re-la para inciar la cadenza. Esta culmina con un suave rosario de notas en ligado para introducir de nuevo el tema principal. Un momento de suspension melodica sirve como despido antes de la breve y jovial coda final. La obra fue estrenada el 23 de septiembre de 2005 en el Teatre Monumental de Madrid por la Orquesta Sinfonica de RTVE con Markus Placci de solista y Uwe Mund de director. Gravacion: RNE y Canal Clasico de TVE. --El Autor.