Come ?fare la stessa cosa? senza mai ?suonare la stessa cosa? sul basso? Ecco la domanda alla quale risponde questo metodo. Cioè come accompagnare lo stesso giro o lo stesso accordo, pur rinnovandosi di continuo? Per non annoiare sia chi ascolta sia sé stesso in quanto bassista. Lo scopo di questo metodo è quindi quello di aiutarvi a sviluppare la vostra creatività, tramite l?esempio e la pratica. Ci sono perciò poche spiegazioni ma molta musica? con 25 grooves di basso che evolvono in 4 modi diversi, ossia in tutto 100 grooves distinti. Ogni groove iniziale, costruito su un ciclo di 4 battute, inizia tranquillamente, semplicemente, e viene poi arricchito progressivamente nei 3 cicli successivi al livello ritmico e melodico. Per sviluppare al massimo la vostra creatività, tali grooves utilizzano diverse tonalità e ritmi molto vari. Sul disco dati allegato al metodo, troverete numerosi file audio e video. I video (mp4) presentano tramite l?immagine i 100 grooves così come devono essere suonati, a velocità normale, poi ridotta. Le registrazioni audio (mp3) invece propongono le basi musicali corrispondenti, a due velocità diverse. Potrete in questo modo suonare i grooves proposti sulle basi musicali, in ordine o in disordine, cercando a scelta di caricare le linee o al contrario di alleggerirle; oppure approfittare di questi giri e playalongs per sviluppare liberamente le vostre proprie idee.

Edizione critica di Italo Vescovo. Nicolò Paganini?s trios for strings and guitar make up a small but significant group of pieces consisting of five works of different lengths, formal structure and difficulty: the Serenata in F major M.S. 115, the Terzetto in A minor M.S. 116, the Serenata in C major M.S. 17, the Terzetto concertante in D major M.S. 114, and the Terzetto in D major M.S. 69. Within this group, the Terzetto M.S. 116 and the Serenata M.S. 116 make up a small diptych for two violins and guitar that can be traced back to Paganini?s juvenile period (1796-1804). In addition to using the same musical formation, the two pieces also share some compositional features, regarding general formal characteristics as well as the order and the number of movements. Despite their simplicity, the two compositions still have features typical of Paganini?s writing from this period such as their spontaneous cantabilità, the freshness of their musical ideas, pleasant (if perhaps a little naive), and the well-defined sense of form that comes out in these small compositions.